Le auto moderne più equipaggiate ricordano sempre di più i farmacisti. Ti viene sonno al volante? Ecco sensori e telecamera che se ne accorgono e ti allertano. Ti sfugge quel pedone che sta attraversando al buio? Ecco che quella stessa telecamera manda un impulso che attiva la frenata d’emergenza. Insomma, le funzioni elettroniche più avanzate delle auto di oggi seguono lo stesso schema con cui l’indimenticato Corso Salani descriveva l’attività del farmacista in un momento di sconforto nel Muro di gomma, film sulla strage di Ustica nel quale interpretava il ruolo del giornalista protagonista: meglio lavorare in farmacia, dove devi solo tirare fuori dallo scaffale la medicina per il sintomo che ti descrive il cliente/paziente.
L’idea che a tutto c’è un rimedio elettronico è rafforzata dall’ultimo dispositivo che sta per arrivare: l’allarme che scatta se si lascia un bimbo sul seggiolino. Ora c’è un modello che pare funzionare. Benissimo, anche se mi fa un po’ paura l’idea che l’essere umano debba essere aiutato dall’intelligenza artificiale persino a ricordarsi di aver lasciato il proprio bimbo in auto (anche se per molti la paternità e la maternità sono uno stress patologico e quindi non si può mai dire): passi per le agende elettroniche, i computer e tutto il resto che ci affranca da molte operazioni ma ci disabitua a esercitare funzioni come la memoria e la scrittura. Però fino al punto da ricordarci i bambini…
L’allarme salva-bambini si aggiunge alle telecamere che su alcune vetture tedesche di lusso scrutano a destra e a sinistra mentre si mette il muso fuori da un garage o da un cancello. O ai dispositivi che alcuni inventori italiani stanno sviluppando contro alcol, droga e stanchezza. Sono il riflessometro e Angel. Ne abbiamo parlato tante altre volte, ma ora c’è qualche novità: pian piano, si stanno facendo largo a livello internazionale.
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